giovedì 29 settembre 2011

Il vetro… di Painter

Paperinik era proprio perfetto per poter sfruttare tutte le possibilità che si presentavano con Photoshop ma anche con Painter.  Quello che si poteva fare con il digitale non lo conosceva ancora nessuno in Disney e così ebbi la libertà di poter progettare le copertine di Paperinik e altri supereroi direttamente con un disegnatore, invece di limitare a "colorarle".
Unire la grande maestria dei disegnatori Disney e le mia idee "digitali" avrebbe dato inizio ad un nuovo modo di concepire e sviluppare le illustrazioni.

La n. 4, la n. 5  la n. 7 fu un lavoro di team con Roberto Santillo.


Per la n. 6 dovetti arrangiarmi da solo ricalcando (da una tavola con Illustrator) un viso del papero mascherato .


La n. 8, la n. 9 e la n. 11 con Corrado Mastantuono.


La n. 10, la n. 12 e dalla n .13 alla n. 20 con Marco Ghiglione.




venerdì 23 settembre 2011

Creatività e Tecnica

Era da più di un anno che studiavo da autodidatta il Mac e i software di grafica. Sperimentavo, studiavo, divoravo libri di grafica e illustrazione. Avevo scoperto che il computer poteva visualizzare la mia creatività e potevo amplificare a dismisura le mie capacità che avevo con matite, pantoni, aerografi e lettere trasferibili…
Adesso avrei avuto la possibilità di esprimerla in un vero lavoro. In un sogno di lavoro. Inventarsi un modo nuovo di valorizzare i magnifici disegni Disney.

Il disegno della copertina del n. 3 è di Gian Battista Carpi. Avrei colorato una copertina disegnata da un maestro del disegno di cui avevo letto decine e decine di storie. Questa, che fu la prima copertina pubblicata colorata da me, è stata un sfida. Una sfida creativa ma anche una sfida tecnica.

Mi ero letto tutte le storie di Paperinik che avevo trovato in redazione. Oramai il papero mascherato lo conoscevo bene. Agisce di notte e prende di sorpresa i malviventi. Questo concetto avrei potuto renderlo col colore. Volevo enfatizzare la presenza autoritaria del disegno di GB Carpi, dargli una luce. Come nella sua prima apparizione…


Ma al contempo tenere dei toni scuri di una città notturna.

Qualche consiglio dal fotolitista e via… La scansione: in alta risoluzione?! La gestione del tratto: colorare senza rovinarlo. Sfocare il fondo: come e quanto? Dal punto di vista tecnico, in Photoshop non esistevano ancora i livelli e bisognava lavorare con canali e selezioni.
Alla fine ne usci un fondo violaceo, leggermente sfocato. Un alone chiaro dietro alla sagoma di Paperinik e un ombra lunga sulla strada.


Se guardo questa copertina con gli "occhi di adesso", un po' rabbrividisco…  per l'emozione e perché è colorata maluccio! Magari, prima o poi, la rifaccio…

Il primo colore di una copertina

Maggio 1993. Ero stato assunto a marzo nella redazione di Topolino. Fresco di qualche mese dal diploma all'Accademia di Belle Arti. Fresco di un anno a sperimentare cosa si potesse fare prima con il mio Apple Macintosh SE/30 e poi con l'LC2 (monitor a colori!!!, 8MB di RAM e hard-disk da 80MB).


Gli illustratori e coloristi Disney usavano tutti ancora i metodi tradizionali. Le copertine dei fumetti venivano colorate dalla fotolito con indicazioni segnate su una fotocopia.
Sino a Paperinik n.2…
Franco Lo Staffa, allora responsabile delle copertine dei magazine Disney, aveva visto alcune mie prove di computer grafica con una vignetta Disney.
L'allora primordiale Photoshop 2.0 faceva già cosine interessanti. Perché non applicarle al colore del copertine? Perché non lo faceva ancora nessuno?

"Franco, se hai una copertina in anticipo sui tempi, mi fai provare a colorarla?"
"Ho già Paperinik n. 3, se vuoi…"

Fantastico! …il mio personaggio preferito. Tutto o almeno tanto è nato da qui…

grazie Franco














PAPERINIK e ALTRI SUPEREROI n. 3.